Tuesday, December 20, 2022

Poesia per il Bambino Gesù

Natale è festa di quel bimbo, che dal cielo qui è calato,
e come il più povero dei poveri in una stalla è nato.
Lui il re di tutti essere riscaldato da un bue e un asinello
per non morir gelato.

Chi sa a quante porte Giuseppe avrà bussato
per la sua Maria e per quel bene amato.
Dicendo aiutateci!  nel nome del “Divino”
siamo tanto stanchi e deve nascere un bambino.
     
Ma il no! era sul cuore e sulla bocca della gente.
L’insistenza del Santo uomo era inutilmente.
Grande quanto il mare, la loro delusione
e ai gridi delle doglie nessuna compassione.

Buio si fa intanto, e sfiniti entrambi
sono per terra un pὸ si siedono e accarezzano quel dono.
Ma non si dà per vinto, l’amato buon Giuseppe,
con lui c’è la pazienza che a darne sempre seppe.
     
Più aspri ancor si fanno i dolori di Maria,
qualcosa allora accade a quella profezia.
Ecco che una donna le dice, se volete
quella è la mia stalla li vi riposerete.

Accettano con gioia quanto le hanno offerto.
E in quella Santa notte nasce il “Pargoletto”.
Quanto lo hai pagato dallo stellar qui venire,
non so se pane avessi ma so del tuo soffrire.

Scalzo anche da grande tu Signore camminavi,
e della povertà mai ti vergognavi.
Tua Madre ci hai donato, prima di ritornare
padrone della morte, e chi crede in te salvare.

Non conoscendo uomo si ha visto crescere il pancino,
grande opera di tuo Padre che come te e Divino.
Perché tu sei venuto tutti lo sappiamo
solo che a Natale più al cuor lo ricordiamo.
   
Per farlo diventare buono e generoso
e portarlo poi al presepe a te Bambin Glorioso.
Sarà certo prezioso quel dono a te donato
e come quel dei Magi è amato e ricordato.

Perdona oh! Bambinello,
se con le labbra a volte amiamo,
e se quello fatto a voi
noi ad altri lo facciamo.
Nicola Rizzo






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